Oggi, assieme a qualche cambiamento sull'estetica del blog, torno a partecipare alla seguitissima iniziativa di Monica Viaggi e Baci, che ha recentemente passato il testimone ad altre blogger, questa volta precisamente a Audrey del blog Borderline, che ha scelto un tema molto particolare, i simboli dei miei viaggi, ma fortunatamente interpretabile in tanti modi.
E proprio l'ultimo viaggio nei Balcani da poco concluso è una fonte di ispirazione eccezionale.
Ecco quindi le tre foto che ho scelto...spero di aver colto il senso del tema, anche se con una vena malinconica.
Parto subito con questa foto scattata a Sarajevo, nel cortile della moschea di Gazi Husrev-beg, forse la più conosciuta della città.
Rappresenta un pò l'essenza della capitale della Bosnia e di tutto il paese in generale. A poche centinaia di kilometri da noi convivono e hanno sempre convissuto cristiani cattolici o ortodossi, musulmani ed ebrei.
La multiculturalità e "multireligiosità" (passatemi il termine) per eccellenza, quella che fa tanta paura alla nostra Italia.
Appena arrivati a Sarajevo il nostro padrone di casa ci ha portato a fare un piccolo giro in macchina per mostrarci le cose principali della zona e mentre indicava la scuola cattolica e quella musulmana vicinissime tra loro si lascia scappare un: "....insomma, come vedi viviamo e abbiamo sempre vissuto benissimo tutti insieme: per noi è una cosa naturale!".
E sono contenta di sentire queste parole perchè sono convinta che l'odio sia stato inculcato alla popolazione dall'alto, come se fosse un burattino da muovere secondo precise esigenze, che con la diversità etnica c'entravano solo marginalmente.
Le voci sul presente sono tante, c'è chi dice che l'odio è ancora forte e le diverse etnie sono ancora molto lontane tra loro, c'è chi dice invece che il clima è assolutamente pacifico.
Sta di fatto che vedere due amiche, una in minigonna e l'altra con il velo, che ridono e scherzano mentre sorseggiano il caffè bosniaco sedute nel dehor di una kavana è bello, davvero bello.
Ed io mi sono ritrovata spesso ad osservare scene simili con un gran sorriso sulle labbra.
8372.
Memoriale di Potocari, pochi kilometri da Srebrenica.
Repubblica serba di Bosnia.
Qui le mamme, le mogli, le sorelle e le figlie vengono a piangere i loro cari, uccisi nei giorni attorno all'11 luglio del 1995, dalle truppe serbe di Ratko Mladic, per la sola "colpa" di essere musulmani.
Mentre il resto del mondo si copriva gli occhi.
Il massacro di Srebrenica è il più grande genocidio avvenuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale ed ogni anno si identificano centinaia di nuovi corpi (o meglio, ossa) ritrovati nelle fosse comuni.
E' estremamente difficile trovare le parole, adesso come qualche settimana fa quando ero la, l'11 agosto. Esattamente un mese dopo la celebrazione commemorativa annuale.
Le parole rimangono strozzate in gola, una vocina dentro di me ripete "perchè? perchè?" mentre cammino di fianco all'infinito elenco dei nomi delle vittime.
E purtroppo è una domanda che rimarrà senza risposta.
Quest'ultima foto è un pò più "leggera" ma è comunque ricca di significati.
E' stata scattata nel museo della ex-Jugoslavia di Novi Sad, in cui sono esposti gli oggetti di uso comune dell'epoca di Tito. Sigarette, birre, cibo in scatola, profumi (che si possono annusare). Bellissimo museo, molto originale e divertente. Assolutamente da visitare se vi trovate in questa cittadina.
Pivo vuol dire birra e la birra è un pò ciò che accomuna tutti gli stati della ex-Jugoslavia.
Ognuno ha la sua, anzi le sue. Ogni anno ne scopro di nuove. E sono tutte ottime.
E' un simbolo di unione perchè ad ogni tavolo, ad ogni ora, le persone si siedono insieme al bar per prendersi una birra. Sono dei veri birromani, forse peggio dei tedeschi.
Ma è anche, purtroppo, un simbolo di divisione e nazionalismo. Come dicevo, ogni paese produce la sua.
Ozujsko e Karlovacko in Croazia, Jelen in Serbia e Sarajevsko in Bosnia. Solo per citare le principali.
Nella Repubblica serba di Bosnia si beve la Jelen, mentre nella Federazione la Sarajevsko. Ma in Erzegovina, in cui è presente l'etnia croata, spunta l'Ozujsko. Ci ho fatto caso dopo averlo letto in un libro.
Un casino eh??
Beh, è forse proprio grazie a questi intrecci, misteriosi e infiniti, che i Balcani riescono a rubarti un pezzo di cuore.
E proprio l'ultimo viaggio nei Balcani da poco concluso è una fonte di ispirazione eccezionale.
Ecco quindi le tre foto che ho scelto...spero di aver colto il senso del tema, anche se con una vena malinconica.
Parto subito con questa foto scattata a Sarajevo, nel cortile della moschea di Gazi Husrev-beg, forse la più conosciuta della città.
Rappresenta un pò l'essenza della capitale della Bosnia e di tutto il paese in generale. A poche centinaia di kilometri da noi convivono e hanno sempre convissuto cristiani cattolici o ortodossi, musulmani ed ebrei.
La multiculturalità e "multireligiosità" (passatemi il termine) per eccellenza, quella che fa tanta paura alla nostra Italia.
Appena arrivati a Sarajevo il nostro padrone di casa ci ha portato a fare un piccolo giro in macchina per mostrarci le cose principali della zona e mentre indicava la scuola cattolica e quella musulmana vicinissime tra loro si lascia scappare un: "....insomma, come vedi viviamo e abbiamo sempre vissuto benissimo tutti insieme: per noi è una cosa naturale!".
E sono contenta di sentire queste parole perchè sono convinta che l'odio sia stato inculcato alla popolazione dall'alto, come se fosse un burattino da muovere secondo precise esigenze, che con la diversità etnica c'entravano solo marginalmente.
Le voci sul presente sono tante, c'è chi dice che l'odio è ancora forte e le diverse etnie sono ancora molto lontane tra loro, c'è chi dice invece che il clima è assolutamente pacifico.
Sta di fatto che vedere due amiche, una in minigonna e l'altra con il velo, che ridono e scherzano mentre sorseggiano il caffè bosniaco sedute nel dehor di una kavana è bello, davvero bello.
Ed io mi sono ritrovata spesso ad osservare scene simili con un gran sorriso sulle labbra.
8372.
Memoriale di Potocari, pochi kilometri da Srebrenica.
Repubblica serba di Bosnia.
Qui le mamme, le mogli, le sorelle e le figlie vengono a piangere i loro cari, uccisi nei giorni attorno all'11 luglio del 1995, dalle truppe serbe di Ratko Mladic, per la sola "colpa" di essere musulmani.
Mentre il resto del mondo si copriva gli occhi.
Il massacro di Srebrenica è il più grande genocidio avvenuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale ed ogni anno si identificano centinaia di nuovi corpi (o meglio, ossa) ritrovati nelle fosse comuni.
E' estremamente difficile trovare le parole, adesso come qualche settimana fa quando ero la, l'11 agosto. Esattamente un mese dopo la celebrazione commemorativa annuale.
Le parole rimangono strozzate in gola, una vocina dentro di me ripete "perchè? perchè?" mentre cammino di fianco all'infinito elenco dei nomi delle vittime.
E purtroppo è una domanda che rimarrà senza risposta.
Quest'ultima foto è un pò più "leggera" ma è comunque ricca di significati.
E' stata scattata nel museo della ex-Jugoslavia di Novi Sad, in cui sono esposti gli oggetti di uso comune dell'epoca di Tito. Sigarette, birre, cibo in scatola, profumi (che si possono annusare). Bellissimo museo, molto originale e divertente. Assolutamente da visitare se vi trovate in questa cittadina.
Pivo vuol dire birra e la birra è un pò ciò che accomuna tutti gli stati della ex-Jugoslavia.
Ognuno ha la sua, anzi le sue. Ogni anno ne scopro di nuove. E sono tutte ottime.
E' un simbolo di unione perchè ad ogni tavolo, ad ogni ora, le persone si siedono insieme al bar per prendersi una birra. Sono dei veri birromani, forse peggio dei tedeschi.
Ma è anche, purtroppo, un simbolo di divisione e nazionalismo. Come dicevo, ogni paese produce la sua.
Ozujsko e Karlovacko in Croazia, Jelen in Serbia e Sarajevsko in Bosnia. Solo per citare le principali.
Nella Repubblica serba di Bosnia si beve la Jelen, mentre nella Federazione la Sarajevsko. Ma in Erzegovina, in cui è presente l'etnia croata, spunta l'Ozujsko. Ci ho fatto caso dopo averlo letto in un libro.
Un casino eh??
Beh, è forse proprio grazie a questi intrecci, misteriosi e infiniti, che i Balcani riescono a rubarti un pezzo di cuore.
Ciao Sara,
RispondiEliminaappena letto il tuo commento sono corsa a godermi il post.
Il tuo lavoro mi ha colpita perchè, in ogni parola, traspare del sentimento, quanti ti abbia colpito
questo viaggio, cosa ti ha lasciato, cosa ti ha fatto scoprire e apprendere. Viaggiare è anche questo,
entrare nei panni delle altre civiltà per cogliere più sfaccettature possibili.
Ovviamente ho già scelto la mia foto, quella che mi ha proprio colpita di più.
Ora condivido il tuo lavoro su fb e ovviamente ti ringrazio per la partecipazione.
a presto ;)
Grazie a te Audrey! Spero che la foto che hai scelto sia quella che preferisco..beh lo scoprirò presto :)
EliminaBellissimo post e bellissime foto, davvero toccanti!
RispondiEliminaA presto, un bacione :*
Grazie :)
EliminaCiao bella, un post bellissimo, forse quello che mi è piaciuto di più tra tutti quelli scritti...anche io volevo partecipare con tre foto del mio viaggio nei Balcani, ma non voglio fare la copiona e quindi credo mi metterò da parte. Mi è davvero piaciuto un sacco, forse il post più sentito di tutto il tuo blog!! Bellissima la prima foto!!
RispondiEliminaSono contenta che ti sia piaciuto Chiaretta ^_^
EliminaPerò ti prego...il tuo scrivilo!!! Non importa se potranno essere simili....e non è questione di fare la copiona lo sai, questa cosa ci accomuna ed è normale provare più o meno le stesse sensazioni!
Quindi pubblicalo che io ti leggo con piacere!!
Baci
un post davvero toccante.. e bellissime foto.. la prima soprattutto.. a presto :)
RispondiEliminaGrazie Debora...anche a me la prima foto piace un sacco :)
EliminaSono sempre molto interessanti queste note a margine di quella che può sembrare una semplice foto di viaggio. Descrive perfettamente il contesto in cui sono state scattate.
RispondiEliminaFabio
Grazie Fabio..in effetti il contesto è molto particolare ed una "descrizione" è doverosa :)
Eliminasei bravissima a fare le foto!! non so ma riesci a catturare il significato della cosa immortalata ,)
RispondiEliminanuovo post: ♡ Ce ne è per tutti i mesi Agosto ♡
un bacione
Emma
Grazie ^_^
EliminaBellissimo post, mi ha fatto venire i brividi.
RispondiEliminaHai riportato alla mente giorni bui in cui ci chiedevamo come poteva essere che così vicino a noi accadessero cose tremende con la subdola paura che potessero capitare anche qui.
Una cosa assurda che forse si sta ripetendo, non troppo lontano da qui, in Ucraina, un'altra guerra assurda dove muoiono tante persone, civili innocenti per qualcosa che forse neppure sanno, forse anche lì è come dici tu, una manovra dall'alto per far ballare tanti burattini alla loro musica, ed io ho la mia futura consuocera proprio là, a Donetsk.
Ciao
Norma
sarajevo è una di quelle città in cui mi piacerebbe tanto andare perché credo che potrebbe insegnarmi tanto
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