Zagabria: cosa vedere in città. #biciclettabalcanica






Ci eravamo lasciati (taaaaanto tempo fa) con le mie impressioni sulla città di Zagabria, capitale della Croazia.
Se vi interessa conoscerle le trovate QUI.

Oggi vi porterò a scoprire quali sono i monumenti e le principali attrazioni...come organizzare la visita della città insomma.
Vi spiego tutto, ma proprio tutto quello che c'è da vedere, suggerendovi anche una sorta di itinerario cittadino da seguire.
Vi avviso infatti che è un post luuuuuuungo lungo.....forse anche noioso se non si ha davvero intenzione di visitare la città. In caso contrario, invece, mi sono impegnata per renderlo il più completo possibile, e credo che possa essere una buona base di partenza ^_^

Per avere un'idea generale basterebbe una giornata intera, esclusi i musei, che, dopo esserci informati sulle esposizioni, non ci sono sembrati interessanti e quindi abbiamo deciso di non visitarli.
Se invece siete interessati ad approfondire la visita e prendervela più con calma per scoprire a fondo la città, l'ideale sono due giorni interi, che bastano e avanzano.
Per questo l'ideale sarebbe sostare qui a Zagabria per 3 notti. E noi abbiamo fatto proprio così, in modo tale da avere due giorni pieni in cui suddividere la visita e tre serate per provare un pò la cucina e la movida cittadina, che però lascio al prossimo ed ultimo post su Zagabria.

Comunque, per una visita ottimale di Zagabria si può agevolmente dividere la città in due parti:
- Gornji Grad, ovvero città alta,
- Donj Grad, ovvero città bassa.
Il primo giorno noi abbiamo fatto un giro completo sia in città alta (al mattino) che in città bassa (al pomeriggio). Il secondo giorno abbiamo rifatto quasi lo stesso giro, soffermandoci però su alcune cose lasciate indietro.

PARTIAMO :)

La nostra visita alla città comincia di primo mattino dal suo cuore, il fulcro della vita quotidiana, Trg Bana Josipa Jelacica.



Tutto a Zagabria parte da qui. Si diramano infatti tutte le principali vie della capitale e quasi tutte le linee dei tram.
Esattamente al centro troviamo la statua del Bano che dà il nome alla piazza: Josip Jelacic, eletto governatore di Croazia nel 1848.
Solo un anno dopo, nel 1849, Jelacic portò la Croazia alla vittoria contro l'Ungheria e fu così considerato il salvatore della patria.
Piccola curiosità e spunto di riflessione: la statua fu eretta nel 1866 e la spada in mano al Bano puntava dritto verso l'Ungheria. Rimase nella piazza fino alla seconda guerra mondiale, quando, nel 1947, il regime comunista di Tito decise di rimuoverla.
Fu riportata alla sua sede originaria solamente nel 1990, in seguito a sollecitazioni da parte dei cittadini. Questa volta però la direzione della spada era diversa: puntava verso sud, esattamente verso Bosnia e Serbia.



Palazzi più o meno belli, risalenti per lo più all'inizio del '900, completano l'estetica e l'arredo urbano su tutti i lati della piazza.
Da qui è partita la nostra visita alla città di Zagabria.
Dando le spalle a città alta, sulla destra ci si immette sulla lunghissima Ilica, la via più lunga della capitale.

Dopo pochissimi passi, incontriamo sulla destra la Tomiceva Ulica, che ci porta dritti dritti alla curiosa funicolare di Zagabria, la Uspjniaca.

Curiosa perchè il tragitto è talmente breve che è quasi impossibile comprenderne la costruzione. Leggendo sulla nostra guida, abbiamo scoperto che per la borghesia di fine '800, raggiungere la Gornji Grad (nel quartiere di Gradec) salendo una "ripida" scalinata, era troppo faticoso (poverini!) e quindi fecero costruire questa piccola funicolare, inaugurata nel 1889.



Ora è il simbolo della città e prenderla è quasi d'obbligo, più per tipicità che per l'effettiva comodità.
L'ingresso costa una stupidata, appena 4 kune, che sono poco più di 50 centesimi.
In neanche un minuto di "viaggio" vi ritroverete in città alta e sarete catapultati nella Zagabria romantica.

Appena usciti dalla funicolare ci ritroviamo nel mezzo della Strossmayerovo Setaliste.


La passeggiata Strossmayer è la cosa che più ho apprezzato di tutta la città...una romanticissima stradina circondata da grandi alberi, che offre scorci panoramici suggestivi sui tetti della città bassa.
Sulla sinistra della funicolare sono allestiti alcuni chioschi che alla sera si riempiono di persone che bevono qualcosa e ascoltano musica. Capita spesso infatti che si esibiscano cantanti locali.
Appesi agli alberi vi sono festoni e maschere grandi e colorate che danno un tocco di allegria in più.






La passeggiata prosegue poi lungo una vialetto acciottolato estremamente tranquillo e si conclude sulla Mesnica Ulica, la via dei macellai, che noi abbiamo trovato in totale ricostruzione.


A destra della funicolare invece, troviamo altre panchine, e l'ultima è una scultura in bronzo che ritrae il poeta Anton Matos.
Proseguendo la passeggiata si arriva in una grande terrazza panoramica da cui si ammira la cattedrale.



Ah, fateci l'abitudine a questo Strossmayer perchè ve lo ritroverete un pò dappertutto qui a Zagabria.
Tale Josip Strossmayer fu un vescovo cattolico e politico croato che contribuì alla fondazione dell'Accademia e dell'Università di Zagabria e alla diocesi di Osijek.

Tornando alla funicolare, visitiamo la Torre Lortscak.
Questa torre dalla struttura romanica, situata proprio di fronte all'uscita della funicolare, fu costruita nel 13° secolo per difendere la città alta.
Da ciò che ho letto nella guida, il nome della torre significa "campana dei ladri", perchè nella storia una campana segnalava ai cittadini il calare della notte e si presumeva che dopo quell'ora si aggirassero in città solamente i ladri.


Vista su Jezuitski Trg dalla Torre Lortscak

La torre in sè non è bella, molto semplice e spoglia, ma è imperdibile semplicemente perchè dall'alto si può ammirare tutta, ma veramente tutta Zagabria. Scorgendo anche i grattacieli di Novi Zagreb e le campagne lontane.
Noi saremo stati sul minuscolo balconcino esterno una buona mezz'ora, sgomitando con gli altri turisti che dopo neanche 10 minuti se ne tornavano giù.
Dall'alto si può sfidare se stessi nel riconoscere i monumenti e confrontarli poi con la cartina. Io lo faccio praticamente sempre, non sono normale lo so.
Si sale grazie a degli scalini di legno piccoli e ripidi ed è interessante fermarsi nei due piani intermedi prima di arrivare in cima, perchè sono esposte alcune fotografie della Zagabria di inizio '900 corredate da esaurienti didascalie.
E sempre perchè io non sono normale, ho fotografato una foto (scusate il gioco di parole) di un palazzo vicino alla chiesa di San Marco per poterlo poi confrontare pochi minuti dopo con la realtà di oggi.

Ah, se capitate nei pressi della torre vicino a mezzogiorno, preparatevi ad un bel trambusto: la tradizione vuole che tutti i giorni, esattamente alle 12, venga sparato un colpo di cannone. La tradizione viene rispettata anche al giorno d'oggi, ma è rimasto solamente il suono naturalmente.
Comunque, se siete sovrappensiero, vi farà sussultare un bel pò! Garantisco personalmente ^_^
Tenete d'occhio l'orologio quando sarete qui :)

Dalla torre Lortscak, si prosegue in Cirilometodska Ulica.
Incontriamo per primo il Museo delle Relazioni Interrotte.
Si si, avete capito bene. Cioè qui sono esposti oggetti portati da ex-fidanzati che avevano da poco concluso la loro relazione.
Curioso no? Penso che un "museo" di questo genere sia unico nel mondo.
Proseguendo, quasi mimetizzata tra le case, troviamo la chiesa di Cirillo e Metodio.

Degno di nota anche il Museo di Arte Naif, perchè è proprio qui in Croazia che nacque questo stile, basato sulla semplicità e "ingenuità" degli artisti, che ritraggono la quotidianità nei villaggi rurali.

La via "sfocia" in piena Piazza San Marco, in cui spicca l'omonima chiesa.




Chiesa graziosissima per il tetto su cui sono "disegnati", attraverso un mosaico, gli stemmi della città di Zagabria e del regno di Croazia. Inconfondibile la scacchiera bianca e rossa, la Sahovnica.
La chiesa risale al 13° secolo ma già nel secolo dopo fu restaurata, modificando lo stile da romanico a gotico, la cui massima espressione si ritrova nel portone d'ingresso laterale.
I restauri della chiesa si susseguirono comunque nei secoli.




L'interno purtroppo è visibile solamente attraverso una vetrata accessibile dall'ingresso laterale. Da quel poco che ho visto, quindi, mi è sembrata molto cupa.
Comunque è molto più apprezzabile da fuori :)

La piazza è inoltre il fulcro dell'attività politica ed amministrativa della città di Zagabria.
Alla destra della chiesa, troviamo il parlamento croato, il Sabor.
Poi la residenza del Bano (Banski Dvori) e la Corte Costituzionale croata.

Hrvatski Sabor, il Parlamento

Sulla destra del parlamento prendiamo la Kamenita Ulica e in men che non si dica ci troviamo alla Kamenita Vrata, la porta di pietra.

Ultima testimonianza delle mura cittadine, la porta di pietra è forse il luogo più mistico di tutta Zagabria.
Candele accese, targhette bianche sui muri, panche per pregare, altarino alla madonna della Kamenita Vrata.
La fede portata all'esasperazione e all'esagerazione, insomma.
Devo ammettere che questo posto mi ha messo molta soggezione e non ci ho messo molto per allontanarmi.
Per lo stesso motivo ho scattato, a fatica, appena una manciata di foto.


Comunque, la struttura della porta risale al 13° secolo, quando la città alta, Gradec, era cinta da mura.
Nella prima metà del '700 andò completamente distrutta in un incendio, durante il quale però un'icona raffigurante la madonna riuscì a "salvarsi". Dopo la ricostruzione della porta, nacque la devozione verso questa madonna.

Molto più piacevole è la piazzetta che vi si apre una volta usciti dalla porta: un giardinetto fiorito, una statua raffigurante un vittorioso San Giorgio e qualche localino.



Da qui, abbiamo proseguito verso Ilirski Trg, un'anonima piazzetta che ha il "compito" di delimitare in qualche modo la città alta.
Va bene la pioggia, va bene la desolazione visto che era un giorno di festa, ma passeggiare lungo questo tratto della Radiceva Ulica mi ha messo addosso parecchia tristezza.

Ripensandoci è stato quello il momento in cui ho ammesso a me stessa che da Zagabria mi aspettavo qualcosa in più.

Grazie a qualche mormorio dello stomaco, ce ne torniamo in fretta verso il centro e attraverso Krvavi Most approdiamo in Tkalciceva Ulica, in cui il mio umore si risolleva non poco.
Tranne un paio di ristoranti un pò esclusivi, le possibilità per pranzare qui scarseggiano, visto che sono quasi tutti bar e pub e quindi decidiamo di prenderci una pizza alla birreria Medvedgrad.

Comunque la Tkalciceva è la via dei locali di Zagabria, dove si concentra la movida cittadina.
Alla sera infatti brulica di giovani e anche i turisti non disdegnano una passeggiata.
Vi ritroverete spesso a passare per di qui, perchè è sempre molto piacevole.
Queste casette basse, colorate e tenute piuttosto bene danno un tocco di tipicità in più :)

Il nostro primo incontro con Zagabria è stato proprio qui in Tkalciceva, dove ci siamo diretti senza indugio per poter cenare, subito dopo aver appoggiato i nostri bagagli in camera!
Ci ha letteralmente accolti un fiume di gente ^_^ Che si è inspiegabilmente dileguato nei giorni successivi.....










Piccola curiosità: fino a poco più di un secolo fa, al posto della Tkalciceva vi era un piccolo torrente!
Il Medvescak, che però hanno dovuto definitivamente chiudere data la pericolosità per le abitazioni, segnava la netta divisione tra il quartiere di Gradec (quello della chiesa di San Marco) e Kaptol (quello della cattedrale).

Dopo aver pranzato, ci dirigiamo verso l'ultima parte della città alta, ma non meno importante in quanto ospita la Cattedrale, il quartiere Kaptol.

Non sono assolutamente un'amante di chiese e monumenti religiosi e sono veramente poche le chiese che mi hanno affascinato. La cattedrale di Zagabria non è certamente tra queste.
Insomma, carina, curata, maestosa e tutto quello che volete ma non mi ha certamente colpito.
Il modo forse più piacevole per apprezzarla? Di sera tutta illuminata, ammirandola dalla terrazza della Strossmayerovo Setaliste.





Esteticamente si presenta con un corpo centrale e due alti campanili.
Di fortissimo stampo gotico, questa cattedrale è stata seriamente danneggiata dal terremoto che colpì la città nel 1880. I due campanili infatti risalgono al 1899 e diventarono un importante punto di riferimento per la città stessa ma anche per i dintorni.
Prima del terremoto la struttura era piuttosto diversa: nacque infatti come piccola chiesa che fu man mano ampliata nei secoli, acquisendo importanza.
Il restauro dell'intera facciata è quasi completato: come potete vedere dalle foto, manca solo uno dei due campanili.


Il nome del quartiere, Kaptol, sta ad indicare una comunità di canonici e preti che vivevano attorno alla chiesa principale della diocesi, in questo caso la cattedrale.
Osservando bene, si scorge ancora qualche reminescenza delle antiche mura medievali che cingevano Kaptol.
La maggior parte delle mura però non ha retto nel tempo all'espansione cittadina: complici poi incendi e terremoti vari, la vecchia struttura medievale è oggi solo un ricordo.
E lo spiazzo un pò troppo ampio e vuoto davanti alla cattedrale ne è la prova.



Sorprende un pò, vista l'importanza del quartiere, la desolazione di Kaptol Ulica, letteralmente deserta.
L'unico punto di interesse è la chiesa di San Francesco di Assisi.

Dalla cattedrale torniamo in pochissimi minuti in Trg Bana Jelacica e da qui comincia l'esplorazione di Donj Grad, la città bassa e più "moderna".

Dalla piazza prendiamo la Praska Ulica ed in pochi minuti ci ritroviamo in Trg Nikole Subica e quindi nel parco Zrinjevac, in cui passeggiare è davvero piacevole.
Nel frattempo ha anche smesso di piovere fortunatamente ^_^
Al centro del parco c'è un bel padiglione musicale.



A chiudere il lato sud del parco, vi è l'Accademia Croata delle Scienze e delle Arti, ospitata in un palazzo neo-rinascimentale, tenuto piuttosto bene.
L'Accademia fu fondata nel 1860...indovinate un pò da chi??
Ma certo, il nostro amico Strossmayer :)
E infatti all'ultimo piano del palazzo si trova proprio la Galleria Strossmayer.

Purtroppo tutto il complesso era chiuso, come molti altri edifici, perchè proprio quel giorno (il 5 agosto) era ed è la festa del ringraziamento croato, ovvero la giornata per ricordare la guerra d'indipendenza del 91-95.
Ce ne siamo resi conto solo dopo aver pianificato l'itinerario e aver prenotato gli alloggi, quindi abbiamo pensato di non cambiare i nostri piani.
Ma se potete evitate di visitare Zagabria nei giorni festivi: oltre ad essere davvero deserta, molti monumenti sono chiusi.




Comunque oltrepassiamo l'Accademia e, dopo aver attraversato una insignificante Strossmayerov Trg (ah, qui c'è la statua di questo benedetto Strossmayer), ci si apre davanti quello che considero il più bel palazzo di Zagabria, il Padiglione delle Arti.

Recentemente restaurato, si mostra in tutta la sua maestosità lontano dagli altri palazzi, quasi come se avesse voluto ritagliarsi uno spazio tutto per sè.
Di chiaro stile austriaco, questa struttura ospita alcune gallerie temporanee.
Anzi, proprio in quei giorni c'era una mostra interessante, "La Zagabria sconosciuta" di Marija Braut.


Una piccola curiosità su questo palazzo: nacque come costruzione prefabbricata in ferro destinata all'Esposizione del Millennio a Budapest del 1896. Dopo la chiusura della manifestazione la struttura fu spedita a Zagabria e rimontata nel punto esatto in cui si trova oggi. Nel 1898 ospitò la sua prima esposizione.

Superato il padiglione si apre davanti a noi un ampio e curatissimo parco, arricchito da una bella fontana.
E' stato moooolto piacevole riposarci un pochino ^_^
Dal parco inoltre si ammira la facciata posteriore del Padiglione delle Arti.




Dopo esserci un attimo ripresi, proseguiamo andando verso la stazione dei treni.
La posizione è davvero centrale e la facciata è piuttosto carina e tenuta bene. Risale al 1892 ed è stata progettata dall'architetto ungherese Ferenc Pfaff.

Ecco, noi in ogni città in cui andiamo, non ci facciamo mai mancare un giretto nelle stazioni ferroviarie. Credo sia uno spaccato di vita quotidiana molto interessante.
Sarà che negli anni ho avuto molto a che fare con treni e stazioni, ma sono molto curiosa di leggere le destinazioni e gli orari dei treni; quindi ci facciamo una passeggiata tra i binari ^_^

Nel piazzale della stazione inoltre ci sono alcune bancarelle che vendono libri classici, guide turistiche sulla città e altre cose. Ho curiosato un pochino, ma naturalmente tutti i testi erano in croato e alla fine non ho comprato niente.


Dalla stazione prendiamo la Mihanoviceva Ulica, sulla destra, e subito incontriamo la Biblioteca cittadina (Knjiznica).
Chiusa ovviamente vista la festività, ma il giorno dopo siamo entrati e non abbiamo potuto fare altro che perderci tra gli scaffali pieni di libri.
Ce ne sono tantissimi, letteratura croata antica e contemporanea, molti autori italiani ed internazionali con i loro grandi successi, guide turistiche molto dettagliate sulla Croazia e sui Balcani (che da noi sarebbero introvabili) e un via vai di gente che prende i libri in prestito o che li legge sui tanti tavoli messi a disposizione.

Usciti dalla biblioteca, superiamo il rinomato Hotel Esplanade e il bel palazzo delle Ferrovie.


Superiamo anche il Giardino Botanico, rimandando la visita al giorno dopo e arriviamo all'Archivio Nazionale.
Un mastodontico e grigissimo palazzo della Secessione.
Secondo la nostra guida, è uno dei palazzi più "riusciti e convincenti" in questo stile di tutta la Croazia.
Noi non eravamo molto d'accordo.

Comunque completano la piazza davanti all'Archivio alcune facoltà dell'Università di Zagabria.


Un pò delusi, proseguiamo verso Trg Marsala Tita, ovvero la piazza in ricordo del Maresciallo Tito.
In tutte le città, grandi o piccole che siano, della ex-Jugoslavia troverete sempre una via o una piazza in suo ricordo.

Superiamo il Museo Etnografico e l'Accademia della Danza e della Ginnastica (Hrvatski Sokol), arrivando finalmente al Teatro Nazionale.

Molto carino dall'esterno, le aiuole sono ben tenute e la piazza è ordinata ma i palazzi (tutti) avrebbero bisogno di una profonda pulita.
Confrontate la foto qui sotto con quella del Padiglione delle Arti poco sopra e sarà evidente anche a voi.



Siamo ripassati di qui non so quante volte, ma l'abbiamo trovato sempre chiuso. Siamo solo riusciti a sbirciare dai portoni d'entrata. Peccato :(

Dal teatro ci siamo infine diretti in Cvjetni Trg, ovvero Trg Petra Preradovica.
Denominata piazza dei fiori per la presenza di numerosi fiorai, è un punto di ritrovo molto gettonato per i giovani.
Ci sono alcuni bar piuttosto famosi, tra cui il Cafè de Paris, in cui ci concediamo una pausa.
Il locale all'interno è davvero bello, con arredi futuristici e un pò ai limiti del kitsch.


La nostra prima giornata a Zagabria si conclude praticamente qui.....abbiamo poi passato la serata nella parte alta, tra i locali di Tkalciceva Ulica e le terrazze sulla Strossmayerovo Setaliste.

Il giorno dopo, visto che il tempo a disposizione lo consente, decidiamo di visitare il cimitero di Mirogoj. Per raggiungerlo bisogna prendere la macchina o l'autobus pubblico perchè è molto fuori dal centro, nella parte Nord.

Ecco, durante un viaggio nei Balcani la visita ai cimiteri è praticamente d'obbligo. Lo so che può sembrare strano e macabro come prima impressione, ma è una cosa imprescindibile, che fa parte del viaggio a tutti gli effetti e in modo molto naturale, ve ne accorgerete.
E' un misto tra curiosità e bisogno di rendere omaggio e ricordare le vittime del conflitto degli anni '90.




Quello di Zagabria è poi un cimitero monumentale e a tutto quello che ho appena descritto, si aggiunge il lato artistico.
La maestosa entrata coincide con la chiesa del Cristo Re e lungo tutte le mura perimetrali corrono grandi piante rampicanti.
Dentro è naturalmente un labirinto: la parte antica sotto i portici, le statue ornamentali sul prato, il memoriale dedicato alle vittime della guerra, la parte nuova che man mano si "popola"...ed infine la gigantesca tomba di Franjo Tudjman, colui che guidò la Croazia all'indipendenza nel 1991, ma anche colui che "fece l'occhiolino" a Milosevic durante l'assedio in Bosnia.
I sentimenti che si provano davanti alla sua tomba sono estremamente contrastanti.


Tomba di Franjo Tudjman




Usciti dal cimitero, torniamo in centro andando diretti al Mercato di Dolac, in cui veniamo accolti da una miriade di colori e forme di frutta e verdura.
E non possiamo far altro che gironzolare tra i banchetti e le vecchiette intente a far spesa.
Qui una appassionata di cibo come me, rimane davvero estasiata :)





A questo punto decidiamo di arrivare fino alla Zagrebacka Pivovara, che si trova parecchio fuori dal centro lungo la Ilica.
Se anche voi volete raggiungere l'antica birreria cittadina (che è poi quella in cui producono la mia amata Ozujsko) non fate come noi: prendete la macchina!!!
Dopo quasi un'ora di cammino lungo la Ilica infatti abbiamo desistito e siamo tornati indietro. Si trova praticamente alla fine della strada, in una zona un pochino degradata.

In ogni caso, questa strada apparentemente infinita (è la più lunga della città) parte esattamente dalla piazza centrale e deve il suo nome ad un ruscello che scorreva nelle vicinanze. Un pò come per la Tkalciceva Ulica.
Nel tratto iniziale danno sfoggio di sè pasticcerie, negozi famosi e fast food, oltre a edifici esteticamente piuttosto curati.




Proseguendo, noterete un brusco cambiamento: piccoli bar, bottegucce artigianali ed edifici grigi e scrostati.
Non fatevi scoraggiare perchè è proprio in questi contrasti che troverete l'anima di Zagabria. O perlomeno, io l'ho trovata in questo.



E' in questo ultimo contesto che sorge il secondo mercato di Zagabria per importanza, quello di Britanski Trg. Per niente turistico e forse proprio per questo più autentico.

Dopo pranzo decidiamo con calma di andare al Giardino Botanico.
Come forse avrete letto nelle mie impressioni (il post precedente) la cura di questo parco lascia molto a desiderare.
L'ingresso è gratuito ma vedere i cartellini con i nomi delle piante che corrispondono nella realtà a qualche erbaccia mette un pò di tristezza.
A parte questo i due angoli più piacevoli e curati del giardino sono sicuramente il laghetto e lo spiazzo davanti alle serre.
Quel che è certo è che qui troverete la tranquillità necessaria per fare una pausa e riposare le gambe.
Se avete bambini (o bambinoni di 30 anni come nel mio caso) potrete lasciarli giocare con le tartarughe.









Bene, sono arrivata alla fine di questo lunghissimo post, non mi sembra vero ^_^
Spero possa esservi utile e se vi interessa anche qualche consiglio per dove mangiare, dove fare shopping e altre informazioni un pò più goliardiche aspettate il prossimo post (l'ultimo su Zagabria): è programmato per i prossimi giorni :)

Intanto vi aspetto sulla nuova pagina Facebook del blog: My Cooking Trips

Ciaoooooooo

Commenti

  1. Sono finalmente riuscita a leggere tutto il post, avevo iniziato al lavoro ma poi è rientrato il capo e ho dovuto smettere.
    Incrociando le dita il 2015 dovrebbe essere l'anno di Zagabria e Dubrovnik, due giorni vi sono stati sufficienti per vedere tutto quello che volevate?
    Se la cosa andrà in porto credo che ti romperò molto le scatole nei prossimi mesi, per adesso è tutto molto ipotetico (ti racconterò meglio cosa abbiamo in mente di combinare su facebook) ma ti dico solo che ho già voglia di partire :)

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    Risposte
    1. Ciao Chiara!!!
      Hai scatenato la mia curiosità, fammi sapere presto cosa avete in mente!! Fare progetti non costa nulla ^_^ Poi spero che riuscirete a realizzarli.
      Comunque si, due giorni pieni sono più che sufficienti....certo, noi uscivamo dalla camera alle 9 del mattino per rientrare dopo cena, quindi tutto il giorno fuori. Ma ci siamo concessi anche parecchi momenti di relax!
      Ecco, per Dubrovnik concedetevi invece più giorni perchè non vorrete più venire via...tra la città e i dintorni ce n'è per occupare una settimana intera ;-)
      Ahhhh che voglia che mi fai venire....come mi manca Dubrovnik ♥
      Baci

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