NOVI SAD: non solo Exit Festival. Scopriamo insieme il capoluogo della Vojvodina, Serbia.





Elegantemente adagiata sulle rive del Bel Danubio Blu, questa semi-sconosciuta cittadina è in grado di sorprendere i suoi visitatori, che probabilmente vi si sono avvicinati senza particolari aspettative.

Capoluogo della regione autonoma della Vojvodina, Novi Sad è stata da sempre un importante crocevia e incontro di culture, popolazioni e religioni. E' la seconda città della Serbia per importanza ed estensione, e al tempo stesso è anche a pochi kilometri da Ungheria e Romania.

Gli eleganti edifici del centro città stridono con i quartieri periferici e la cittadella di Petrovaradin su cui sorge la fortezza, un tempo città a sè e ora municipalità (anche se solo a livello simbolico) di Novi Sad.





Noi siamo arrivati in città nel tardo pomeriggio ed era la nostra prima volta in territorio serbo.
L'emozione e la curiosità era tanta, ma ad essere sinceri eravamo un pò scossi perchè durante la giornata ci siamo fermati a Osjiek e Vukovar in Croazia, in cui ci si è raggelato letteralmente il sangue. Magari farò un post a parte, però, davvero, visitare questi luoghi simbolo della Guerra in Jugoslavia lascia una grande malinconia addosso.
Forse è proprio quella "Malinconia", il sentimento tipico della Sevdah, che porta a legarsi così tanto con queste terre e che spinge le persone a tornare e a non poterne più fare a meno....la sua versione più famosa è la saudade portoghese...la conoscete no?

Comunque il primo impatto con la Serbia è la frontiera posta esattamente sul Danubio. Un tratto molto tranquillo, contornato da possenti argini su cui si scorgono molte persone andare in bici e praticare attività all'aperto.
Entriamo poi nel villaggio di Backa Palanka e nel percorrere la strada principale siamo stati improvvisamente catapultati nelle campagne italiane di inizio '900.
Vecchietti con il volto segnato dai lavori manuali, animali e carriole utilizzati come principale mezzo di trasporto, casette basse e rattoppate in qualche modo.
Mi sembrava di essere in un museo a cielo aperto, di quelli che mostrano come si viveva secoli fa nelle campagne.

Man mano che ci si avvicina poi a Novi Sad, gli insediamenti abitativi aumentano, ma lo stampo rimane sempre quello.
Arrivati in città, troviamo facilmente il nostro alloggio e con calma ci sistemiamo.
Per i nostri standard, ci sembra di stare al Grand Hotel e siamo contentissimi.

Usciamo che è quasi buio e vista la fame impellente decidiamo di andare subito a cena.
Direzione: Lazin Salas, un posticino scovato su internet.


  • Le Salas sono le tipiche osterie/trattorie/agriturismi della Vojvodina e si trovano un pò in tutta la regione. Sono solitamente posticini piccoli, con tavolini e sedie in legno grezzo, le pareti tappezzate dai tessuti della regione, il personale vestito con gli abiti tipici e il cibo.....beh, devo dirvi quanto si mangia bene???? Mi sa che lo avete già capito ^_^





Durante la cena, complici due Jelen medie (la più famosa birra serba), riusciamo a scrollarci di dosso la sensazione malinconica accumulata durante la giornata. Siamo pur sempre in vacanza e ci rilassiamo, riempiendoci le pance.
Dopo cena, ci concediamo un bel giro di perlustrazione in centro.
Da diversi anni avevo il desiderio di visitare Novi Sad: ne ho sentito parlare per la prima volta a 18 anni, semplicemente perchè il parco davanti alla mia Università era intitolato a lei (e infatti Novi Sad è gemellata con Modena). Andando più a fondo scoprii che si trovava in Serbia, vicina quindi alla Croazia, in cui già ero stata diverse volte. Da li mi rimase il pallino e infatti quando abbiamo deciso di entrare nel cuore dei Balcani, Novi Sad è stata la prima città messa in lista!

Comunque, il fulcro è naturalmente la sua piazza centrale, Trg Slobode, ovvero Piazza della Libertà.
Spicca imponente ma allo stesso tempo snella, la Chiesa Cattolica di Santa Maria, in stile neogotico. Nella sua semplicità, è davvero bella.

Le tante luci che riflettono sui palazzi della piazza mi hanno lasciata davvero meravigliata.
E' questa la prima immagine che mi viene in mente quando ripenso a Novi Sad: le luci e l'eleganza regalata da esse ai palazzi della piazza centrale.



Dalla piazza si diramano diversi viali più o meno importanti: noi ci incamminiamo verso il Danubio e facciamo un passeggiata nel bellissimo parco che si affaccia quasi sul fiume.
Notiamo una grande presenza di ragazzi giovani, adolescenti, che si godono le serate estive.
Decidiamo di tornare in stanza, stanchi ma molto soddisfatti della prima impressione che Novi Sad ci ha fatto!

Il giorno dopo ci tiriamo su di buon ora e, dopo un'abbondante colazione, ci fiondiamo subito in strada.
Oggi il tempo è decisamente migliore rispetto ai giorni scorsi e i colori del centro risaltano molto di più.

Percorriamo la Pasiceva Ulica e incontriamo una piccola piazzetta su cui si affacciano la Chiesa Ortodossa di San Giorgio e il Vladicanski Dvor, ovvero il palazzo del vescovo. Entrambi i monumenti sono tenuti molto bene.




  • Se ciò che mi ha colpito di sera sono state le luci, ciò che invece colpisce l'occhio con la luce del sole sono i colori. I colori delle case, dei palazzi, delle insegne dei ristoranti e dei loro tavolini. Una tavolozza che fa certamente eccezione da queste parti e che stride con il grigio socialista della vicina capitale.






Dal palazzo del vescovo, lungo la linea dritta della Zmaj Jovina Ulica su cui si affacciano una moltitudine di bar e negozi, si arriva in Trg Slobode. Elegante anche di giorno, non ci sono dubbi.

Da qui decidiamo di dirigerci verso la cittadella di Petrovaradin, allungando un pò il giro per passare davanti al Teatro Nazionale Serbo. Un edificio moderno che non colpisce particolarmente.

Ci incamminiamo quindi verso il Varadinski Most, il ponte sul Danubio che porta diretti alla fortezza.
Arrivati sull'altra sponda, mi rendo conto che le due rive non sembrano appartenere allo stesso fiume. Ora infatti siamo nel mezzo di una fila di case che dire decadenti è poco.
Riusciamo ad individuare l'accesso alla cittadella e percorrendo un lungo viale arriviamo nello spiazzo centrale.

Certo, se dobbiamo paragonarla ai castelli che troviamo in giro per l'Europa, la fortezza di Petrovaradin sembra un pò un rudere.
Vale la pena però arrivare fin qua su sicuramente per il panorama sul Danubio e sul centro di Novi Sad.
Ma la cosa principale è sicuramente il Museo della Jugoslavia, museo che raccoglie gli oggetti, gli indumenti, i giornali, i libri e tutto ciò che era usato nella ex-Jugoslavia. La raccolta arriva, per ovvie ragioni, alla fine degli anni '80.
Davvero molto interessante, ha alcune zone interattive...si possono annusare i profumi, rispondere al telefono, sdraiarsi sulla poltrona del dentista, ecc...
Molto carino :-)



Dopo il museo ci concediamo un pranzetto con vista sul Danubio.
Completiamo poi la visita della cittadella facendo il giro esterno. Vi è una terrazza immensa che corre lungo tutto il perimetro della fortezza e regala scorci diversi sul fiume.












La nostra visita di Novi Sad è conclusa e, dopo esserci presi un caffè sotto la cattedrale, ci mettiamo in macchina per raggiungere Belgrado, di cui naturalmente vi parlerò. Ma non è una città facile da raccontare, e infatti non ho la più pallida idea di come organizzare il post :-D
Vi lascio con qualche suggerimento e vi do appuntamento ai prossimi viaggi, tornerò a parlare di Islanda e Norvegia :-)


Dove dormire:
Non ho nessun dubbio e, anzi, rifarei la scelta altre 1000 volte.
Hotel Fontana, appena dietro alle vie centrali, dotato di parcheggio interno, camere con arredamento vecchio stile ma molto ampie e pulite, personale disponibilissimo (il ragazzo alla reception è un intrattenitore nato), colazione abbondante e gli ambienti sono davvero carini. Ha anche un giardino interno scoperto che fa da ristorante.
Il tutto per appena 40 euro a notte.
Se mai dovessi tornare a Novi Sad verrei diretta qui :)
Il sito è questo http://www.restoranfontana.com/en/ ma se preferite lo trovate anche su Booking.
Si trova in Nikole Pasica Ulica, una via a senso unico. Per questo motivo, vi conviene parcheggiare poco prima ed arrivarci a piedi. Tanto il ragazzo che vi accoglierà poi salirà in macchina con voi (si, si!) per farvi strada e portarvi al parcheggio :)
Scene comiche, ma assolutamente normali per l'ospitalità serba!





Dove mangiare:
Come dicevo sopra, il Lazin Salas.
Arredato in modo molto rustico ma allegro e colorato. E' dotato anche di un cortile esterno, perfetto per le serate estive.
Il menù offre tantissimi piatti, ma il gulash con patate è qualcosa di sublime. Anche le costolette di maiale alla brace che ha preso Marco erano ottime.
Ho adorato questo posticino, l'atmosfera che ho respirato mi ha permesso di scrollarmi di dosso la tensione accumulata durante la giornata.
Si trova in Laze Teleckog, una viuzza piccolina e un pò nascosta piena di posticini in cui bere qualcosa. L'insegna è scritta in cirillico quindi prestate attenzione! Soprattutto se arrivate di sera, accecati dalla fame :)





Segnalo anche l'Hotel Fontana stesso: noi non siamo riusciti a provare il ristorante perchè abbiamo fatto una sola notte, ma l'ambientazione mi è piaciuta tantissimo.

Exit Festival:
E' sicuramente il primo motivo per cui Novi Sad è conosciuta. Perlomeno tra gli appassionati di musica.
L'Exit è il festival musicale più importante dell'Est Europa: si svolge qui a Novi Sad tutti gli anni, a luglio. Raccoglie tantissimi artisti musicali, del panorama dance/house in particolare.
E' un evento molto sentito, la città si riempie letteralmente e gli alloggi fanno il pienone.
Mi piacerebbe davvero tanto andarci!
Se ci state facendo un pensierino, quest'anno si terrà dal 9 al 12 luglio e ospiterà nomi come Clean Bandit, Martin Garrix, Hardwell....insomma, i più importanti della musica dance del momento.

Guardate questo bellissimo video, viene voglia di partire subito :-)


Cliccate qui per le info: http://www.exitfest.org/en

Fruska Gora:
Questo parco nazionale a sud del Danubio è conosciuto principalmente per la presenza di diversi monasteri ortodossi di epoca medioevale: Krusedol e Novo Hopovo giusto per nominarne un paio.
Il parco offre anche una ricca tradizione vinicola: vi sono talmente tante aziende vinicole in Vojvodina, che è stata istituita una "Strada del Vino", che si estende anche a nord, fino a Subotica.


A presto :-)

Commenti

  1. Post splendido, quanti colori nelle tue foto!!! Viene davvero voglia di partire subito!!!! Peccato non averla inserita nel nostro itinerario dello scorso anno, ma vorrà dire che dovrò tornare in Serbia

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