Oggi è una giornata di trasferimento, da Hofn dobbiamo arrivate all’estremo est, all’ostello-fattoria di Husey, sperduto nel nulla. Ma che panorami lungo questa strada!!
Facciamo una sosta a Hofn per fare benzina e comprare qualche
provvista.
Al supermercato compriamo i bicchieri di plastica per i
giorni seguenti e…vuoi che io non metto nel carrello il pacchetto già aperto??
E infatti, nel momento in cui li carico in macchina escono tutti rotolando per
terra. Ma la beffa è il vento, che me li ha sparpagliati per tutto il
parcheggio!!! Ho dovuto correre dietro a ciascun bicchiere per poterli
raccogliere, una scena comica a dir poco!
Comunque proseguiamo, percorrendo una strada a pelo
dell’acqua e vediamo delle spiaggettine bellissime…dopo poco si percorre un
tratto chiamato Djupavogshreppur, che è mozzafiato: a strapiombo sull’oceano,
lungo una parete di roccia brulla e cedevole.
D’obbligo è scendere dalla macchina e godersi il panorama!! E’ bellissimo, in più c’era un bel sole..wow!! L’unica cosa, ricordatevi di tenere i piedi ben saldi a terra perché è forse uno dei punti più ventosi dell’Islanda. Scendere dalla macchina è un piccolo trauma! Dopo poco c’è una spiaggia grandissima con un enorme roccione nel mezzo…è inconfondibile! Ci rilassiamo un pochino passeggiando in spiaggia e insomma, il panorama dietro di noi è stupendo, tanto per cambiare.
D’obbligo è scendere dalla macchina e godersi il panorama!! E’ bellissimo, in più c’era un bel sole..wow!! L’unica cosa, ricordatevi di tenere i piedi ben saldi a terra perché è forse uno dei punti più ventosi dell’Islanda. Scendere dalla macchina è un piccolo trauma! Dopo poco c’è una spiaggia grandissima con un enorme roccione nel mezzo…è inconfondibile! Ci rilassiamo un pochino passeggiando in spiaggia e insomma, il panorama dietro di noi è stupendo, tanto per cambiare.
Proseguiamo ancora un po’ in macchina e ci fermiamo a pranzo
nella “metropoli” di Djupivogur…quattro case e un paio di ristoranti. Molto
carina però la zona del porticciolo con le casette colorate.
Con le pance piene tiriamo dritto lungo la Ring Road che nei
pressi di Breidalsvik taglia dentro attraversando un passo di “montagna”. E’
qui che la strada principale è ancora sterrata, per un tratto lungo circa 35
km. Siamo sperduti nel nulla, si vede solo ogni tanto qualche casetta
abbandonata, ad un certo punto saliamo e il panorama si fa sempre più
interessante….è inutile dirvi che arrivando in cima al passo, la vista sul mare
con le pareti del fiordo è strabiliante.
Che poi, si sono fiordi….ma avendo visto i fiordi norvegesi,
le due cose sono molto diverse. Qui in Islanda i fiordi sono molto più larghi e
meno profondi. Gli spazi sono molto aperti. Insomma, i due paesaggi c’entrano
poco l’uno con l’altro.
Deviando poi sulla strada 931 e sulla 933, costeggiamo il
lago Lagarfljot e in questo preciso punto sembra di essere in Svezia o in
Finlandia. E’ pieno di vegetazione!!! Alberi alti e fitti…stranissimo! Ci
fermiamo prima a Skriudklaustur…questa “cosa” indefinita, che non abbiamo
capito bene che cos’è di preciso. C’è un ristorante, probabilmente un museo che
comunque era chiuso…boooh! Sta di fatto che la casa è bellina, con mattoni
bianchi e neri e ricoperta di erba folta.
Tornando indietro, dalla sponda opposta del lago, si incontra Hengifoss. O meglio, il sentiero che porta a Hengifoss.
Tornando indietro, dalla sponda opposta del lago, si incontra Hengifoss. O meglio, il sentiero che porta a Hengifoss.
Questa è una bellissima passeggiata da fare con calma, se si
ha qualche ora a disposizione. Hengifoss sembra vicina, ma non lo è
affatto….secondo me un due ore ci vogliono, anche perché il sentiero è sempre
in salita. Noi infatti ci siamo fermati a metà strada più o meno, esattamente a
Litlanesfoss, una graziosa cascatella circondata dalle colonne di basalto. Non
è maestosa, non è rumorosa, ne spettacolare…ma ha un fascino tutto suo.
Riprendiamo la macchina e torniamo sulla strada principale.
Dopo aver fatto benzina a Egilsstadir, la “città” più grande dell’Islanda
dell’est, ci mettiamo alla ricerca della stradina che dobbiamo imboccare,
esattamente la 925. La troviamo facilmente, ma ci aspettano quasi 40 km di
sterrato che ci condurrà in questo ostello sperduto a pochi passi dal mare, nel
bel mezzo di una zona paludosa. Due casette blu in legno, nel nulla più
assoluto.
L’accoglienza è stata un po’ strana…apriamo la porta della
casa principale e proprio in quel momento il padrone prende un animale (ci è
sembrata una volpe) per la coda e lo scaraventa via, perché evidentemente stava
infastidendo. Siamo rimasti tutti e 4 senza parole. Un po’ timorosi ci siamo
fatti avanti…poi per fortuna è andato tutto liscio!
L’alloggio è molto “easy”, tutti gli spazi sono comuni…e le
camere non si chiudono a chiave. Passiamo comunque una bella serata nella
veranda. Fuori si intravedeva solo la luna. Fantastico!
http://www.husey.de/english/index2.html
http://www.husey.de/english/index2.html
che tipo il padrone di casa!!!ah,ah,ah!!! Bellissime foto e bellisssimi posti!!
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