E’ impossibile non svegliarsi con tutta la luce che entra dalla finestra. Fortunatamente c’è un bel sole, siamo circondati dalla natura più desolata......ma che sonnooo!!!
La stanchezza comincia a farsi sentire, ma io sono comunque carichissima perché nel pomeriggio ci aspetta Dettifoss, una delle prime meraviglie che ho scoperto sul web quando ho cominciato ad informarmi sull’Islanda. E ai tempi rimasi a bocca aperta davanti alle fotografie, immaginatevi quindi quanto ero carica di aspettativa.....
Ma andiamo per gradi…
Facciamo una piacevolissima colazione nella veranda dell’ostello. Ci sono grandi vetrate e quindi ci godiamo la sensazione di tranquillità che il paesaggio fuori ci regala. Saldiamo il conto e dopo aver fatto qualche foto ad una bellissima mandria di cavalli islandesi, ci rimettiamo in marcia, percorrendo lo sterrato della sera prima che ci riporta sulla Ring Road.
Facciamo una piacevolissima colazione nella veranda dell’ostello. Ci sono grandi vetrate e quindi ci godiamo la sensazione di tranquillità che il paesaggio fuori ci regala. Saldiamo il conto e dopo aver fatto qualche foto ad una bellissima mandria di cavalli islandesi, ci rimettiamo in marcia, percorrendo lo sterrato della sera prima che ci riporta sulla Ring Road.
Siamo nel bel mezzo di una vallata sulla riva dell’oceano,
circondati da entrambi i lati da montagne, su cui è rimasto qualche spuntone di
ghiaccio. Il sole splende..wowww!!
Dopo 45 minuti buoni arriviamo sulla strada principale, ma dopo pochi metri svoltiamo di nuovo a destra, sulla strada F917. E’ esattamente parallela alla strada dell’ostello, infatti ci sentiamo un po’ scemi a tornare indietro, ma purtroppo non sono collegate e quindi si è obbligati a fare così.
Dopo 45 minuti buoni arriviamo sulla strada principale, ma dopo pochi metri svoltiamo di nuovo a destra, sulla strada F917. E’ esattamente parallela alla strada dell’ostello, infatti ci sentiamo un po’ scemi a tornare indietro, ma purtroppo non sono collegate e quindi si è obbligati a fare così.
La strada F917 (tutta sterrata) ci conduce al passo
Hellisheidi, il passo percorribile in auto più alto e ripido d’Islanda, alto
circa 700 metri. Per arrivare in cima, si percorre la Snake Road, tanto bella
quanto sconosciuta. Non viene infatti quasi mai considerata negli itinerari o
nelle guide, ma noi l’abbiamo inclusa dopo aver visto appena 2 foto sul web.
Come dice il nome, la strada dei serpenti si inerpica fino a
salire al passo, ed è un tutt’uno di tornanti e curve a gomito. E la pendenza è
notevole!
Ad ogni curva il panorama ti lascia senza fiato ed è talmente
esteso che non riusciamo a riconoscere l’ostello in cui abbiamo appena dormito.
La vallata è davvero spettacolare. Arrivati sul punto panoramico più alto
infatti scendiamo dalla macchina e rimaniamo li ad osservare in silenzio quello
che ci circonda. Sotto di noi vediamo ben chiara la bellissima serpentina che
abbiamo appena percorso.
Ma il bello non è finito qui…scendendo lungo l’altro lato
della montagna lo spettacolo è altrettanto mozzafiato. Lo sguardo si perde fin
giù alla vallata e al mare.
Siamo completamente soli e quindi fermiamo la macchina e
facciamo due passi sullo sterrato. Marco e Anto fanno un po’ gli scemi su un
bel pezzettone di ghiaccio.
Proprio in questa zona sorgeva un vulcano…sai che novità!
Scendiamo al livello del mare e dopo aver superato una
bellissima scogliera, raggiungiamo Vopnafjordur. Ci fermiamo giusto per un paio
di provviste e ritorniamo sulla Ring Road percorrendo la n° 85.
Ora la destinazione è Dettifoss!!! Non vedo l’ora di
arrivarci!
Poco prima del fiume Jokulsa a Fjollum si prende la strada
864, che permette di ammirare tutto il parco Jokulsarfgljufur dal lato destro.
Se si vuole arrivare dal lato sinistro allora si prende la strada 862. Noi
abbiamo percorso la numero 864.
Dopo circa 35 km si arriva al parcheggio e se si fa
attenzione si può intravedere già dalla strada il vapore che sale dalla
cascata. E già questo è stupendo!!
Mangiamo i nostri panini e ci incamminiamo…non servono
indicazioni, basta seguire il fragore dell’acqua. Cosa devo dire del momento in
cui vi si apre davanti Dettifoss in tutta la sua potenza??? Niente, le parole
non servono.
Mi ritrovo in questo angolo di mondo, in cui la vegetazione
scarseggia, le rocce sono grigie e nere…gli unici colori sono quelli del cielo.
Molto nuvoloso, ma i raggi del sole riescono a filtrare regalando delle
sfumature intensissime. Davanti a me c’è questa massa di acqua alta 45 metri: è
la cascata con la maggior portata d’acqua (quindi più potente) d’Europa. Il
casino che produce è sorprendente…e sotto un certo punto di vista fa quasi
paura. Questa è davvero la natura alla massima potenza…ed è esattamente ciò che
cerco nella maggior parte dei viaggi.
Leggevo qualche mese fa un articolo sul web che vi è una
distinzione ben precisa tra viaggiatore di natura e viaggiatore di cultura: io
mi inserisco al 100% nella prima categoria. Qualsiasi cosa costruita dall’uomo
per me non regge il confronto di fronte a spettacoli come Dettifoss, Askja o
Jokulsarlon, giusto per rimanere in Islanda, in cui la mano umana non entra (o
non dovrebbe entrare).
Tornando a noi…dopo una miriade di fotografie, finalmente ci
rilassiamo seduti sulle rocce a pochissimi centimetri dal salto dell’acqua e
qui è stato difficile scollarci. Io ero come incantata…veramente troppo bello!
Ma Dettifoss non è l’unica meraviglia…proseguendo a piedi per
una decina di minuti si arriva a Selfoss, un’altra cascata. O meglio,
tantissime piccole cascate una di fianco all’altra, che cadono da due pareti di
roccia opposte tra loro che, neanche a dirlo, formano un canyon. Anche qui,
l’unica cosa da fare è sedersi ed ammirare quello che ci circonda. In silenzio.
Con il solo fragore della cascata.
Qui a Selfoss c’è meno della metà della gente di Dettifoss,
nonostante si arrivi comodamente. E’ proprio vero che tanti non vanno oltre al
proprio naso. Meglio così, per noi!
Decidiamo di farci una bella “doccia” avvicinandoci tantissimo
al salto dell’acqua. Ci bardiamo per bene con i k-way e ci buttiamo. Sensazione
bellissima, anche perché eravamo proprio solo noi. Riusciamo a riprendere
qualche scena con la videocamera ed ora, a riguardare quei momenti, mi emoziono
come se fossi li.
Dopo aver “battezzato” a modo nostro anche Selfoss ce ne
torniamo con calma alla macchina, fermandoci prima alla spiaggettina nera per
ammirare le colonne di basalto da più in basso. Sentiamo anche l’acqua del
fiume Jokulsa e…brrrrr, freschina!!
Rimaniamo ancora qualche minuto ad ammirare Dettifoss e poi,
in macchina, proseguiamo per pochi minuti sulla strada sterrata ed arriviamo al
parcheggio da cui si può ammirare tutto il canyon dall’alto a 360 gradi.
Siamo all’altezza di Hafragilsfoss, la terza cascata del
parco Jokulsargljufur, ma per il fatto che la si può ammirare solo da lontano,
ci sembra meno maestosa.
Da qui si ha la sensazione di dominare tutto quello che ci
circonda….sensazione strana in Islanda, perché ci si sente solitamente come
“schiacciati” e piccolissimi nei
confronti di questa meravigliosa natura.
Dopo questa scorpacciata di cascate, ci mettiamo in marcia
per tornare sulla Ring Road e prendiamo la direzione per il lago Myvatn.
Siamo circondati dal classico paesaggio lunare islandese…wowww!!
Sulla strada passiamo il bivio della F910, il bivio della
F88, le fumarole di Hverir….ma noi andiamo dritti al campeggio, in cui ci
aspetta un caldo cottage, che abbiamo prenotato per ben 3 notti. http://www.myvatnaccommodation.is/english.html
La zona del lago Myvatn infatti è molto ricca di cose da fare
e vedere, e ci vorrebbero anche più di 3 giorni. Noi abbiamo scelto le cose che
ci ispiravano di più.
Comunque una volta sistemati nel cottage e chiesto qualche
informazione sul meteo dei prossimi giorni, andiamo a cena al bistro Borgir. http://www.visitdimmuborgir.is/en
Abbiamo preso due menù di pesce di cui siamo rimasti molto
soddisfatti. La portata principale, la trota, era super!
E' vero... e' cosi' bella che non ci son parole, un po' come quelle a Niagara :)
RispondiEliminaMi son messa tra i tuoi followers, spero vorrai ricambiare, grazie. Ciao
http://thatisammore.blogspot.it/
That’s amore