Era arrivato il momento di concedersi qualcosa di diverso...fuori dall'Europa e fuori dall'Occidente.
La soluzione senza dubbio più comoda è il Marocco...a solo 3-4 ore di volo da Milano si viene catapultati letteralmente in un altro mondo.
E' stata questa la sensazione provata appena messo piede tra le vie deserte della medina di Marrakech. Buio pesto, solo qualche flebile luce e pioggia, tanta pioggia. Anche se quasi non ci si crede che il Marocco possa accoglierti con la pioggia!
Certo è pur sempre dicembre. Ma per me il periodo più azzeccato...non è per niente freddo e non c'è nemmeno quel caldo soffocante che immagino in estate. Anzi da "scandinava" quale sono, devo dire che mi ha fatto piacere indossare la giacca a vento sull'Atlante.
Comunque siamo stati via una settimana esatta, che abbiamo suddiviso così: primi tre giorni tour verso il deserto di Merzouga, due giorni Marrakech e due giorni Essaouira compreso il viaggio in bus andata e ritorno.
Di certo non ci siamo riposati ma abbiamo visto tante cose che ultimamente cercavo nei nostri viaggetti....un pò di esoticità e stimoli diversi per la mente.
Per il tour nel deserto ci siamo affidati ad una agenzia locale: come prima volta sinceramente avevo un pò timore di doverla gestire per conto mio. 3 giorni pieni quindi con un'auto 4x4 e la guida berbera che si è rivelata quasi un amico :-)
Il giro è stato piuttosto classico, ti permette però di vedere le zone più conosciute della catena montuosa dell'Atlante.
Abbiamo attraversato il passo Tiz n Tichka (che va pronunciato per bene, chiedete alla vostra guida, saranno ben contenti di insegnarvi la pronuncia) e la prima sosta importante si fa allo ksar di Ait ben Haddou.
Il termine Ait viene utilizzato per esprimere il concetto di famiglia, nucleo, tribù e lo si ritrova spesso nella terminologia e nella denominazione dei villaggi qui in Marocco e nel Nord Africa.
Segue di solito il nome proprio di quel nucleo famigliare.
Successivamente si fa sosta ad Ourzazate in cui abbiamo deciso di visitare la kasbah Taourirt: un vero labirinto di scale e stanzette anguste.
Abbiamo passato la prima notte vicino alle gole del Dades: la notte fredda e stellata è stata a dir poco spettacolare nel bel mezzo di quella terra rosso fuoco.
Il giorno dopo quindi visita alle gole del Dades e proseguimento verso le gole del Todra e il palmeto di Tinghir
Queste impressionanti gole ti chiudono al suo interno in uno stretto abbraccio di roccia: cercate di attraversare le gole un pò distaccati dai gruppi di persone, in modo da apprezzarne meglio la "spiritualità" di questo luogo.
E finalmente ci siamo diretti verso Merzouga e le dune dell'Erg Chebbi.
Prima volta assoluta per noi nel Sahara e a dire la verità prima volta in un deserto di sabbia.
L'emozione è tanta...la strada che percorriamo non è tanto diversa da quelle islandesi.
Ad un tratto...le dune!! Sempre più grandi man mano che ci avviciniamo.
Con il sole che risplende si colorano di oro e noi possiamo solo contemplare questo splendore della natura.
Dopo una cammellata di 1 ora abbondante (compresa la sosta per ammirare il tramonto) arriviamo all'accampamento e trascorriamo la serata con una abbondantissima cena marocchina e canti di fianco al fuoco con diversi bonghi in sottofondo.
Il mattino dopo....l'alba sulle dune, con gli occhi rivolti verso le montagne rocciose dell'Algeria.
Dopo esserci riempiti gli occhi di oro puro, torniamo all'auto sempre con i nostri due amici a 4 zampe (per me mica troppo amico...) e, salutate le dune, ci mettiamo in marcia per il lungo ritorno verso Marrakech.
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